ANTICORPI MONOCLONALI
Scheda di Gabriele Pianigiani
Cenni generali riguardo agli anticorpi
Gli anticorpi sono proteine che vengono prodotte dai linfociti B, piccole cellule rotonde, appartenenti alla categoria dei globuli bianchi. Questi linfociti che hanno il compito di difendere l'organismo da agenti esterni tramite la risposta umorale, ossia un processo di difesa immunitaria, hanno una struttura fondamentale composta da quattro catene polipeptidiche. Agli estremi delle catene c'è o un gruppo carbossil-terminale COO- o il gruppo ammino-terminale NH3+ che ha il compito di legarsi all'antigene specifico.
Produzione di anticorpi monoclonali
La produzione di anticorpi monoclonali è ottenuta mediante la sollecitazione dell'organismo di topi in laboratorio. Viene iniettato l'antigene per il quale si vuole creare l'anticorpo in un topo A. Successivamente si prelevano da un topo B cellule tumorali del suo organo linfatico che si riproducono velocemente, sono resistenti e non producono anticorpi specifici.
Queste si mettono a contatto con linfociti del topo A. Circa una cellula tumorale su dieci si fonde con i linfociti dando origine a una nuova cellula detta ibridoma che si divide (caratteristica della cellula tumorale) e produce anticorpi monoclonali per l'antigene inizialmente iniettato nel topo A. Bisogna a questo punto eliminare i linfociti e le cellule tumorali che non si sono fuse.
Per far ciò si utilizza l'amminoterina che blocca la reazione U(uracile)+CH3=T(timina) bloccando la produzione di linfociti e cellule tumorali che scompaiono dalla coltura in vitro se si ha cura di fornire solo timina di origine non dall'uracile. Gli ibridomi possono essere iniettati in un topo e si manifestano come tumore solido che produce una grande quantità di anticorpi monoclonali (fino a 15 ml per topo).
Utilizzo degli anticorpi monoclonali
Gli anticorpi monoclonali sono impiegati largamente in medicina sia per la diagnosi sia per la cura di malattie. Grazie alla loro capacità di individuare selettivamente molecole e legarsi a loro sono utilizzati nelle tecniche diagnostiche che richiedono reagenti altamente specifici, utilizzate per individuare e misurare proteine solubili e marcatori superficiali delle cellule. Per questo il loro uso è esteso nelle trasfusioni di sangue, in ematologia, in istologia, in microbiologia, in chimica clinica e in altri campi. Sono utili anche nella diagnosi di malattie veneree, dell'epatite B, e di alcune malattie di origine batterica e nei test di gravidanza.
Speranze per il futuro
In un futuro non troppo lontano gli scienziati sono ottimisti nell’utilizzare gli anticorpi monoclonali anche nella cura del cancro per trasportare direttamente al sito del tumore farmaci citotossici.
Nella figura seguente il farmaco entra direttamente nella cellula tumorale e la distrugge completamente: